• IMPEGNO DELLA CITTÀ PER IL MANTENIMENTO DI UNA SCUOLA DI QUALITA’ E SOSTEGNO AI PRECARI

    Consiglio Comunale Approvato il 4/11/2009 05684/002

     

     C I T T À  D I  T O R I N O

     

    ORDINE DEL GIORNO

     

    Approvato dal Consiglio Comunale in data 4 novembre 2009

     

    OGGETTO:   IMPEGNO DELLA CITTÀ PER IL MANTENIMENTO DI UNA SCUOLA DI QUALITA’  E SOSTEGNO AI PRECARI.

     

              “Il Consiglio Comunale di Torino,  

     

    PREMESSO CHE

     

    –        l’articolo 64 del Decreto Legge 112/2008, convertito nella Legge 133/2008, introduce modifiche sostanziali all’ordinamento scolastico;

    –        il Decreto Legge 137/2008, convertito nella Legge 169/2008, interviene su aspetti della vita quotidiana;

    –        i Regolamenti approvati, senza ulteriori deliberazioni del Parlamento, cambiano gli scenari di funzionamento di tutti gli ordini di scuola attuando le condizioni per realizzare i tagli di personale docente e ATA;

    –        i tagli in Piemonte per questo anno scolastico sono quantificati in 2.510 docenti e 976 ATA;

    –        i precari che perdono il posto di lavoro, anche dopo diversi anni di assegnazione di incarichi, ammontano secondo stime sindacali a 1.500 unità;

     

    CONSIDERATO CHE

     

    –        le scuole attueranno modelli organizzativi diversificati  per poter accontentare le richieste di tempo scuola delle famiglie;

    –        tali organizzazioni prevedono anche oneri a carico delle famiglie già provate da una crisi economica particolarmente grave in Piemonte;

    –        i precari  probabilmente riceveranno l’indennità di disoccupazione senza poter espletare le proprie capacità così configurando uno spreco di capitale professionale;

    –        secondo la Legge 133/2008 seguiranno altri 2 anni di tagli di risorse consistenti perché si realizzino i risparmi previsti;

    INVITA

     

    Il Sindaco e la Giunta a:

    –        esprimere la netta contrarietà al progetto che vuole solo ridurre drasticamente le risorse alla scuola pubblica non attuando nessuna riforma condivisa;

    –        sostenere le iniziative di mobilitazione tese a rivendicare una scuola di qualità e ad evitare il licenziamento di numerosi precari;

    –        assicurare a questo ordine del giorno la massima diffusione.”

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