• Direttiva Bolkestein

    Consiglio Comunale Approvato il 14/2/2005 00345/002

    C I T T À D I T O R I N O

    ORDINE DEL GIORNO

    Approvato dal Consiglio Comunale in data 14 febbraio 2005

    OGGETTO: DIRETTIVA BOLKESTEIN“Il Consiglio Comunale di Torino,

     

    PREMESSO

    che il Parlamento Europeo si accinge a discutere la proposta di Direttiva Bolkenstein (dal nome del Commissario europeo che l’ha predisposta) la quale, col pretesto di “diminuire la burocrazia e ridurre i vincoli alla competitività dei servizi sul mercato interno” intende imporre ai 25 Stati membri dell’Unione le regole della concorrenza commerciale, senza alcun limite, per l’erogazione di tutte le attività di servizio dove, per servizio, si intende “ogni attività economica che si occupa della fornitura di una prestazione oggetto di contropartita economica” (Art. 4) ed impone quindi la privatizzazione di tutti i servizi pubblici, tranne quelli erogati gratuitamente;

    RILEVATO CHE

    – il testo in questione è stato elaborato consultando ben 10.000 aziende europee, ma ignorando totalmente i sindacati dei lavoratori e le organizzazioni della società civile;
    – la Direttiva mina alla radice quel che resta del “modello sociale europeo” perché:

    1. la nuova definizione di “servizi”, molto ampia, apre la strada alla privatizzazione e messa in concorrenza di quasi tutte le attività di servizio, compresa la scuola, la sanità, la cultura;
    2. il “principio del paese d’origine” permette di deregolamentare e privatizzare totalmente i servizi che non siano erogati direttamente e gratuitamente dai poteri pubblici;
    3. i governi locali, impossibilitati ad erogare gratuitamente tali servizi, vengono quindi espropriati di ogni potere decisionale e di conseguenza impediti a mantenere gli esistenti anche se incompleti diritti di cittadinanza, socialità, equità ed universalità dei servizi pubblici essenziali, nonché la tutela ambientale;
    4. lo stesso principio del “paese d’origine” smantella le regole e diritti del lavoro attualmente in vigore: varranno solo quelle del Paese in cui ha sede legale l’impresa vincitrice della gara (per l’appalto, l’affidamento o la concessione del servizio);
    5. il potere dello Stato si riduce quindi al minimo, avendo perso il diritto di fare le scelte politiche fondamentali nel campo dell’istruzione, della sanità e dell’accesso a tutti i servizi pubblici essenziali;

    RICORDATO

    che il Forum Sociale Europeo di Londra ha lanciato una campagna europea per fermare la Direttiva Bolkenstein, e vi hanno già aderito la FIOM e la CGIL “… perché essa scardina i principi di solidarietà e eguaglianza, di estensione dei diritti sociali e del lavoro che dovrebbero essere alla base dell’Unione e che sono fondamentali per molte Costituzioni, compresa quella della Repubblica italiana…”;

    RIVENDICANDO

    il proprio ruolo di rappresentanza democratica dei cittadini torinesi, e di titolarità dei poteri di governo della cosa pubblica locale;

    INVITA

    i Parlamentari Europei eletti in questa circoscrizione ad operare risolutamente per il ritiro della Direttiva Bolkenstein.”

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