• Norme contro la discriminazione determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere

    Proposta di legge regionale n. 290, presentata il 08 Agosto 2012.

    Leggi il testo.

  • Chiamparino non si può affidare ad alcuni dei protagonisti del disastro Cota

    Abbiamo letto con interesse l’analisi di Luigi La Spina su La Stampa di oggi e crediamo che l’allarme che in qualche modo viene lanciato sia condivisibile, ma l’eventuale panorama che viene tracciato assolutamente no.
    La Spina mette in evidenza come stia crescendo la preoccupazione all’interno del centrosinistra per una crescente voglia di protesta nell’elettorato con un conseguente spostamento di voti verso il Movimento 5 Stelle. È vero le persone sono arrabbiate con la classe politica. Possiamo dare loro torto? Non del tutto. In Piemonte abbiamo avuto una delle peggiori classi politiche del Paese con il Governo di centrodestra che è naufragato in un mare di guai. I politici sono tutti uguali? Assolutamente no, ci sono persone che hanno inteso l’impegno politico con serietà lavorando bene e credendo in quel che hanno fatto.
    Come si può dunque tamponare l’emorraggia di voti che da sinistra si sposta verso i populismi? Tornando a parlare agli elettori di sinistra. La Spina dice che Chiamparino spera nel Nuovo Centro Destra per avere una stabilità nel prossimo Consiglio regionale, ma come si può affidare agli stessi attori della recita che si è appena conclusa una parte importante nel futuro prossimo del Piemonte?
    Una grande parte dell’elettorato di centrosinistra, non solo SEL, non spera nell’aiuto di Sacchetto e Coppola. L’elettorato di sinistra, che non fa considerazioni solo sulla TAV, vuole certezze sui temi chiave che lo rappresentano. I famosi Beni Comuni sono ancora un cardine della nostra idea politica.
    I voti che da sinistra si spostano sui 5 Stelle arrivano anche da questa insoddisfazione. Vogliamo fermare questa emorraggia? Il centrosinistra, non solo SEL, cominci a parlare a chi nella sinistra ha creduto e vuole tornare a credere.
  • Le cooperative devono essere sostenute all’interno del sistema pubblico. Dobbiamo pensare all’esenzione per ONLUS e associazioni no-profit e ad uno sgravio per le cooperative sociali

    Dove le istituzioni non riescono ad arrivare spesso ci sono le cooperative sociali, una risorsa per il territorio che si occupa di giovani, lavoro, salute, abitazione e gestione del territorio. Questa mattina il presidente di Federsolidarietà Confcooperative Piemonte, Guido Geninatti, ha messo in evidenza come le cooperative se sostenute possano essere fonte di occupazione e benessere.
    In un periodo in cui il tasso di disoccupazione giovanile è in aumento,sapere che gli occupati di Federsolidarietà siano aumentati dai 16.800 del 2010 ai 23.500 del 2014 è un indicatore che non deve essere sottovalutato. Queste realtà non sono solo un sostegno per le amministrazioni pubbliche, ma lo sono anche per i cittadini.
    Queste realtà generano dunque welfare grazie all’investimento del pubblico e il mio impegno sarà volto a difendere i modelli di cooperazione sani e utili per il territorio in modo equo e trasparente tenendo al centro di tutto il sistema pubblico.
    Siamo convinti che sia necessario vagliare la possibilità di esentare dall’imposizione dell’IRAP le ONLUS e i soggetti riconducibili al “no-profit”, infatti è stata riconosciuta alle Regioni con la L. 244/2007 che, a decorrere dal 1 gennaio 2009, l’imposta regionale sull’attività produttive sarà istituita con legge regionale. Le Regioni hanno pertanto facoltà di introdurre agevolazioni o esenzioni per quei soggetti la cui relativa legislazione ammette, in termini estesi, tale possibilità da parte degli Enti locali. Inoltre crediamo che sia necessario valutare una riduzione dell’imposta regionale sulle attività produttive anche per le stesse cooperative sociali che attualmente hanno un’aliquota di esenzione dell’1,9%.
  • Qualcuno dica a Enrico Costa che la campagna elettorale non è la fiera della baggianata

    Vorremmo ricordare al candidato Presidente del Nuovo Centro Destra, Enrico Costa, che la campagna elettorale non è la fiera della baggianata e non vince chi la spara più grossa.
    L’esponente di un centrodestra che vorrebbe essere fresco e giovane si sta candidando a guidare un ente che, dopo le dichiarazioni apparse oggi sui giornali, dimostra di non conoscere affatto. Come si può dire che le partecipate dovrebbero essere abolite attraverso un referendum popolare? Questi signori non sono riusciti a privatizzare i beni comuni piemontesi per legge e lo vorrebbero fare con un colpo di spugna populista? Non lo permetteremo mai.
    Questo non vuol dire che tutto debba rimanere allo stato attuale, anzi. Siamo convinti che le partecipate siano una risorsa della Regione utili allo sviluppo del territorio e delle funzioni regionali.
    La nuova legislatura dovrà porre particolare attenzione al ruolo ed alle risorse che, annualmente, sono destinate alle due finanziarie regionali, così come sono state costituite dall’operazione di scissione proporzionale realizzata dalla Giunta Bresso nel 2008. È necessario ripensare l’operatività della FINPIEMONTE S.P.A. in funzione di poter attrarre anche capitali privati che, insieme a quelli pubblici, possano riattivare un circuito virtuoso verso le imprese. È su questo terreno che si dovrà affrontare la sfida per “spendere bene” ed in modo efficace i prossimi Fondi Europei previsti dalla programmazione 2013/2020: risorse che potrebbero, proprio attraverso una FINPIEMONTE S.P.A. rinnovata abbinarsi all’operare di Fondi privati per creare un “effetto leva” importante per il nostro sistema delle piccole imprese.
  • In una coalizione di centrosinistra è necessaria anche la sinistra

    Vogliamo meno centro e più sinistra nel centrosinistra piemontese. Chiamparino stia tranquillo che se saremo in una eventuale maggioranza da lui guidata lavoreremo a sostegno dei provvedimenti progressisti che deciderà di attuare per il bene dei piemontesi.
    Ieri il candidato Presidente ha dichiarato: “Lungi da me fare esibizioni muscolari, ma se comincia il tiro alla fune su qualunque tema, che sia Tav o salute, non ci metto neppure due minuti a comportarmi come ho fatto in Comune, con Rifondazione”.
    Vogliamo tranquillizzarlo: noi abbiamo a cuore il bene della comunità e lo sviluppo del territorio e su lavoro, sanità e trasporti saremo collaborativi perché il nostro obiettivo è quello di riportare equità in Piemonte. Nuovo piano casa? Ci siamo! Welfare mutualistico per combattere le diseguaglianze? Ci siamo! Rifinanziamento delle borse di studio? Ci siamo! Ulteriore snellimento dei costi della politica? Ci siamo! Nuovo piano sanitario regionale che ponga rimedio ai disastri commessi dal centrodestra? Ci siamo!
    SEL in questi anni di opposizione ha lavorato in collaborazione con le altre forze politiche mantenendo la propria autonomia nella via del buon senso, continueremo seguendo questa strada.