L’emergenza dei Centri per l’Impiego nell’agenda del prossimo governo regionale
Lo stato di agitazione indetto dai lavoratori dei Centri per l’Impiego della Provincia di Torino mette a fuoco uno dei problemi che la prossima amministrazione regionale dovrà affrontare.
Se la priorità delle priorità nell’agenda programmatica è il lavoro, uno dei filoni di intervento è quello di far incontrare domanda e offerta. Sappiamo che il sistema pubblico/privato costituito dai Centri per l’Impiego e dai soggetti accreditati intercetta solo una piccola percentuale delle nuove occasioni lavorative.
Tuttavia, la parte pubblica dei Cpi si trova a rispondere alla percentuale della popolazione più in difficoltà e non ha le risorse adeguate. Gli operatori impegnati sono in costante diminuzione, in particolare dopo il 2011. Inoltre più della metà ha dai 50 anni in su. Ciò determina una situazione in sofferenza che richiede un intervento programmatorio, con un’individuazione delle funzioni da svolgere e delle risorse. Altrimenti crediamo che si arriverà presto al collasso.
Finisce il calvario del Consiglio regionale. Ridiamo al più presto la parola ai Piemontesi
Finisce un calvario che ha visto il Consiglio regionale del Piemonte perdere man mano la sua credibilità di fronte agli elettori, avendo dalla sua nascita un peccato originale, dato dalla presunta illegittimità del voto, stasera definitivamente confermata.
Ora è necessario girare al più presto pagina e ridare la parola ai Piemontesi perché possano avere un nuovo governo con un nuovo programma di rilancio di una regione in grave crisi.