FIVIT-COLOMBOTTO, il metodo Marchionne applicato a un’azienda sana. Subito un tavolo ministeriale. Domani primo incontro all’AMMA. Interrogazione di SEL in Consiglio regionale
Davanti a un bidone metallico dentro al quale arde il legno dei bancali e sotto una pioggerella fastidiosa, i lavoratori della FIVIT-COLOMBO di Collegno si interrogano su quello che sarà il loro futuro. In questi giorni gli 82 dipendenti dell’azienda del Gruppo Agrati hanno ricevuto la solidarietà di molti, ma sulle loro teste rimane sospeso un punto interrogativo grosso come una casa.
Discutono tra di loro, ipotizzano, si arrabbiano e imprecano, si tratta di operai che fino a giovedì scorso (30 gennaio 2014) non avevano avuto la minima avvisaglia su quelle che fossero le intenzioni dell’azienda. La lettera di licenziamento è arrivata di sera, quando ancora, dicono, si stavano effettuando le operazioni di montaggio dell’ultimo nuovo macchinario per la produzione in azienda. Leggi Tutto
I lavoratori IPLA chiedono risposte al Consiglio regionale e in risposta devono vedere le piazzate dei Fratelli d’Italia
Incontro Ghiglia-Fassino su CSI-Piemonte, qualsiasi atto per privatizzare il consorzio oggi sarebbe illegittimo dal punto di vista formale e politico
Apprendiamo da fonti giornalistiche che nei giorni scorsi si sarebbe tenuto un incontro tra l’assessore regionale Agostino Ghiglia e il sindaco di Torino Piero Fassino: tema di discussione la privatizzazione del CSI-Piemonte.
Pur non avendo avuto fino a questo momento alcun riscontro ufficiale crediamo che se questa notizia fosse confermata aprirebbe un fronte di discussione perché siamo convinti che sia a dir poco discutibile il fatto che un assessore della Giunta Cota possa procedere in un’operazione del genere dato il fatto che attualmente sarebbe legittimato solamente a compiere atti urgenti e indifferibili. Privatizzare il CSI-Piemonte non è un atto urgente e indifferibile. Leggi Tutto
L’annuncio di FIAT non ci sorprende, adesso fondamentale rivedere il sistema industriale dell’automobile piemontese favorendone il rilancio con o senza FCA
Purtroppo non possiamo dirci sorpresi dalla direzione che oggi i vertici della FIAT hanno annunciato di voler intraprendere perché da anni stanno lavorando ad una graduale delocalizzazione delle attività dalla nostra città. Buona parte della classe politica del nostro Paese si è resa complice di questa operazione sia perché non ha contrastato questo progetto, sia perché non è stata in grado di fornire buone ragioni all’azienda per rimanere in Italia.
Non siamo assolutamente d’accordo con chi, banalizzando la discussione nel merito, afferma che l’importante sia mantenere a Torino i siti produttivi perché abbiamo dei dubbi sulle ripercussioni che avrà questa decisione sul nostro Paese dal punto di vista fiscale; sulle ripercussioni che avrà dal punto di vista contrattuale sui lavoratori; perché temiamo che il fatto che l’azienda ora non debba più dare conto esclusivamente a Torino e al nostro Governo possa avere ripercussioni negative sulla contrattazione sindacale peggio di quanto è accaduto già. Leggi Tutto
Lavoro, chiuse più di 2.000 aziende in Piemonte: le politiche industriali siano una priorità del prossimo governo regionale
Una politica regionale troppo presa da corsi e controricorsi rischia di non dare il giusto rilievo ai dati diffusi oggi da Unioncamere Piemonte. In particolare i dati che riguardano le cessazioni, che sarebbero 31.119, facendo registrare un saldo negativo rispetto alle nuove nate di 2.489 unità. Il tasso di crescita è in negativo dello 0.54% a fronte di una crescita nazionale dello 0.21%.
Abbiamo sempre rilevato che le politiche regionali sul lavoro sono state pronte a contrastare le innumerevoli crisi aziendali della nostro regione, dalle realtà più piccole a quelle numericamente più significative. Non ultimo nel mese di dicembre l’assessora Porchietto ci ha illustrato tutte le azioni in atto anche a sostegno dei singoli lavoratori: dagli ammortizzatori sociali, alle misure volte a eventuali ricollocazioni. Leggi Tutto