• Questa mattina abbiamo liberato per l’aula la nostra mozione per l’istituzione del Registro del testamento biologico.

    Questa mattina abbiamo liberato per l’aula la nostra mozione per l’istituzione del Registro del testamento biologico.
    Sono stati illustrati in Commissione, dal punto di vista applicativo, esempi analoghi di altri Comuni.
    La deliberazione del Comune di Pisa del 27 maggio 2009, che istituisce il Registro di raccolta dei testamenti biologici, stabilisce che debbono essere redatti utilizzando il modello predisposto dalla Fondazione Veronesi, in triplice copia: una per il firmatario, una da consegnare a un fiduciario e una da depositare presso l’Ufficio Urp del Comune. Nel modello, si chiede esplicitamente di non essere sottoposti ad alcun trattamento terapeutico o di sostegno (alimentazione e idratazione forzata) e si autorizza o meno la donazione degli organi per trapianti.
    Simile procedura viene adottata dal X Municipio di Roma, a partire dal mese di marzo 2009, in cui il modello di testamento deve essere compilato in presenza degli impiegati incaricati alla ricezione, ammettendo per loro l’obiezione di coscienza.
    Un po’ diverso è ciò che è previsto nel regolamento della proposta di deliberazione  del Comune di Firenze del 15/9/2009, per cui il Registro deve riportare il numero progressivo delle dichiarazioni di avvenuta predisposizione del cosiddetto testamento biologico, l’elenco dei soggetti dichiaranti e dei depositari presso cui viene depositato il testamento biologico, senza riferimenti al loro contenuto.
    Non abbiamo preferenze per l’una o l’altra procedura. E’ però chiaro che non esistono problemi pratici nell’applicare la mozione.
    Ci sembra importante che la Sala Rossa si possa pronunciare rapidamente, se possibile congiuntamente alla delibera di iniziativa popolare avente analogo oggetto. Siamo disponibili ad accogliere eventuali emendamenti, che possano andare incontro a sensibilità specifiche, ma chiediamo che il Consiglio Comunale di Torino, a partire dal sindaco Sergio Chiamparino, che si è più volte dichiarato favorevole a questa iniziativa, possa dare un segnale dal basso al legislatore, sapendo che la discussione in Parlamento vede opinioni molto diverse, anche all’interno della stessa maggioranza.

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