• I PROFUGHI DI VIA ASTI NON DEVONO DIVENTARE DI NUOVO UN PROBLEMA DI ORDINE PUBBLICO. PRESENTATA UN’ INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO REGIONALE

    La vicenda dei profughi di via Asti dovrebbe indurci a qualche riflessione sull’incapacità, da parte delle istituzioni, di offrire ospitalità in modo coordinato a chi fugge dal proprio Paese per gravi motivi come la guerra.

    Ogni livello ha cercato e cerca di ribaltare la responsabilità su un altro, mostrando all’opinione pubblica queste persone come dei pacchi da sistemare e di cui rapidamente sbarazzarsi.

    Certamente, senza risorse, tutte le istituzioni fanno difficoltà ad avviare dei progetti seri.

    Il Comune di Torino ha agito in solitudine e per questo abbiamo presentato un’interrogazione in Consiglio Regionale per comprendere se non si ritenga necessario che gli altri livelli, Regione e Governo, non inizino finalmente a considerare con serietà il problema dei rifugiati.

    Ora, il fatto che alcune di queste persone non abbiano potuto o voluto essere inserite in progetti di accompagnamento, viene trasformato ingiustamente in un problema di ordine pubblico. Le intemperanze che leggiamo nelle dichiarazioni di alcuni rappresentanti delle istituzioni non offrono un bello spettacolo.

    Non si tratta di avere un atteggiamento buonista ma neanche di rincorrere una cultura che alimenti intolleranza e chiusura verso lo “straniero”.

    Speriamo che si tratti solo di “sfoghi e disguidi agostani”.

    Torino non può tradire la sua tradizione di città accogliente e aperta all’inclusione.

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