• Un protocollo tra Regione Piemonte e Fondazioni di origine bancaria per WECARE

    È stato presentato questa mattina in Fondazione CRT il protocollo d’intesa tra Regione Piemonte e l’Associazione Fondazioni di origine bancaria (FOB) del Piemonte volto alla collaborazione sulla strategia di innovazione sociale “Wecare – Welfare Cantiere Regionale”. Sergio Chiamparino e Giovanni Quaglia, presidente di FOB, hanno spiegato che nell’ambito del programma WECARE verranno sviluppate attività condivise con l’obiettivo di costruire reti pubblico-private di welfare comunitario e di rispondere in modo innovativo alle problematiche sociali.

    Il protocollo d’intesa siglato oggi è il punto di approdo di una collaborazione da sempre attiva e viva con la Regione Piemonte e, nello stesso tempo, è il punto di partenza di un ‘percorso’ condiviso tra pubblico e privato per un grande obiettivo: l’innovazione sociale al servizio del bene comune – dichiara il Presidente dell’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria Giovanni Quaglia – Le Fondazioni stanno dimostrando sempre più di essere incubatori di idee, veri e propri agenti di cambiamento, capaci di mettere a disposizione del territorio non solo risorse finanziarie, ma anche conoscenze e competenze. Questo lavorare insieme per il Piemonte, che valorizza le prerogative e le specificità di ciascun soggetto, è un modello che può fare scuola nel resto del Paese”.

    Chiamparino ha ringraziato tutto il sistema delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte perché è evidente che senza l’apporto, a vari livelli, che il sistema delle Fondazioni fornisce ad attività strategiche del campo sociale, sanitario e culturale, la vita dei piemontesi sarebbe decisamente più difficile.

    “WECARE”, la strategia regionale per l’innovazione sociale che prevede un investimento di risorse complessive pari a 20 milioni di euro (15 FSE e 5 FESR) nasce dal lavoro di un tavolo inter-assessorile composto da quattro assessorati della Regione Piemonte: Politiche Sociali, della Famiglia e della Casa; Diritti Civili e Pari Opportunità; Attività produttive; Istruzione, Lavoro e Formazione Professionale.

    Di un progetto del genere voglio sottolineare l’importanza delle misure dedicate alle tematiche di genere, affrontate in maniera trasversale. L’atto prevede una misura specifica di ben 4 milioni di euro investiti per la promozione del welfare aziendale, alcune azioni che potranno essere avviate, per esempio, riguarderanno le politiche di condivisione dei tempi di vita e lavoro, quelle per le pari opportunità, ma anche il sostegno al diritto allo studio. È fondamentale e importante che le istituzioni su temi così rilevanti facciano sistema e non soltanto nella condivisione delle risorse, ma anche nella progettazione.

    Il collega Augusto Ferrari ha invece detto cheinnovare il modo di concepire e praticare le politiche sociali è una necessità fondamentale, per poter ridare sostanza alla missione su cui i nostri sistemi di welfare sono nati e a cui oggi non riescono più a dare una risposta soddisfacente: ridurre le disuguaglianze sociali. Il percorso di WECARE è nato su queste premesse, coinvolgendo tutti gli attori pubblici e privati nella sfida di coniugare politiche sociali, politiche del lavoro e sviluppo economico, pensando alla coesione sociale come grande occasione di sviluppo territoriale ed alla crescita come una sfida da realizzare attraverso la riduzione delle diseguaglianze sociali. La collaborazione con le Fondazioni bancarie piemontesi, attore fondamentale di sviluppo dei territori, è un grande passo in avanti per attuare questa strategia”.

    L’economia sociale è un elemento importante del nostro sistema produttivo e rappresenta un fattore di sviluppo e crescita del territorio – spiega l’Assessora alle Attività Produttive Giuseppina De Santis –. Nell’ambito della strategia comune regionale, riteniamo che un tema su cui lavorare sia quello del rafforzamento delle imprese che operano cercando strade innovative per dare risposte a bisogni sociali, soprattutto nel comparto sanitario e socio-assistenziale. In quest’ottica la collaborazione con il sistema delle Fondazioni bancarie piemontesi può essere di grande interesse, anche dal punto di vista delle competenze in campo finanziario, di cui le Fondazioni stesse sono depositarie per sostenere investimenti a impatto sociale”.

    Nel mese di dicembre 2017 è stato lanciato il primo bando per la creazione dei cosiddetti distretti di coesione sociale. Obiettivo: stimolare processi collaborativi sui territori, sperimentando azioni innovative di welfare territoriale e promuovendo una migliore governance locale. In primavera è prevista l’uscita di un secondo bando dedicato ai progetti di innovazione sociale per il terzo settore. Successivamente, saranno varate le linee per la promozione del welfare aziendale e il rafforzamento di attività imprenditoriali che producono effetti socialmente auspicabili.

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