• Piano regionale di Prevenzione 2015-2018: importante un’integrazione in materia di medicina di genere

    Questa mattina durante la seduta della Giunta regionale del Piemonte è stato esaminato il testo del Piano regionale di Prevenzione 2015-2018 in ambito sanitario, un testo complesso e articolato che si rivolge ai cittadini, agli addetti ai lavori, alle imprese, alle associazioni, agli enti di ricerca e agli amministratori pubblici con il quale ci si pone l’obiettivo di promuovere la salute a 360 gradi.

    Ho ritenuto importante aggiungere nel testo gli obiettivi di genere. Si introduce come obiettivo trasversale la medicina di genere, anzi la medicina delle differenze (una medicina basata sulle differenze è più efficace) naturale conseguenza dell’umanizzazione della  cura  basata sulle peculiarità biologico-ormonali e anatomiche delle donne. Si tratta di azioni d’integrazione da introdurre nei piani di prevenzione annuali finalizzate alla presa in carico delle persone che tengano presente le differenze di genere sotto l’aspetto psicologico ma anche biologico funzionale, psicologico sociale e culturale. Si pratica (o si dovrebbe praticare) medicina delle differenze non solo per motivi di attenzione all’altro e per motivi di efficacia, ma anche perché è un diritto, in questo caso delle donne, essere trattate come persone che responsabilmente compiono delle scelte sulla propria salute a partire dalla propria condizione umana e sociale dalla quale nessuna terapia potrà mai prescindere.

    La medicina di genere riconosce lo specifico vissuto delle persone di fronte alla propria salute e tiene conto degli aspetti bio-medici, sociali e culturali della persona. Non esiste una medicina per tutti e tutte, ma una medicina misurata sulle differenze è più efficace. È per questo che uno dei compiti di chi si occupa di Pari Opportunità all’interno delle istituzioni è quello di sensibilizzare anche il personale medico e paramedico su questi concetti e questa cultura. Gli ottimi risultati raggiunti dal programma Prevenzione Serena di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore della mammella, del collo dell’utero e del colon- retto devono ad esempio essere replicati nell’ambito delle malattie cardiovascolari, erroneamente ricondotte nella pratica al solo genere maschile.

    All’interno del Piano regionale di Prevenzione 2015-2018 sono già presenti alcuni aspetti importanti relativi alla medicina di genere: promozione dell’allattamento al seno, attraverso iniziative di formazione o aggiornamento per gli operatori dei Dipartimenti Materno-infantili e il monitoraggio dei dati sull’allattamento al seno; ancora in ambito materno si colloca il percorso formativo teso ad analizzare la sostenibilità delle home visiting quale strumento di elezione nel sostegno alla genitorialità, nonché messa a punto e la diffusione di strumenti comunicativi multilingue per le azioni di promozione della salute in continuità col Programma “Genitori più”; potenziamento degli interventi rivolti alle donne straniere; sviluppo di interventi rivolti alle donne con rischio ereditario per tumore della mammella.

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