Omofobia, basta con i campanilismi: la Regione Piemonte esprime solidarietà al Movimento per la Vita e a Comunione e Liberazione, ma non alle associazioni GLBT
Anche quando si parla di diritti la Regione Piemonte svela il suo vero volto discriminante e conservatore. Il pretesto di partenza è la discussione avvenuta all’interno dell’aula del Consiglio regionale del Piemonte in merito al convegno che si è tenuto a Casale Monferrato il 22 settembre dal titolo “Gender Omofobia Transfobia, verso l’abolizione dell’uomo?”. Organizzatori dell’evento la Diocesi assieme a Movimento per la Vita, Comunione e Liberazione e Alleanza Cattolica con il patrocinio della Pastorale della Salute e della Pastorale Sociale.
Al convegno erano presenti Arci Piemonte, Arci Alessandria e Arci Torino, ma anche persone gay e lesbiche di Casale, associazioni di donne e di territorio e cittadini che, venuti a conoscenza del dibattito, hanno voluto fare un passo avanti per manifestare il proprio dissenso nei confronti degli organizzatori.
Durante la serata il grosso assente è stato il dibattito: da parte dei relatori, non vi è stato affatto un confronto sulla legge Mancino o sul fenomeno dell’omofobia che è stato definito “inesistente” e creato ad hoc per costruire una campagna vittimistica; l’omosessualità è stata trattata come una malattia dalla quale si può guarire, ma non solo perché durante la serata hanno parlato anche di pedofilia, uteri in affitto, aumento degli aborti, per giungere alla conclusione che le famiglie gay rappresentano un attentato alla famiglia tradizionale e un pericolo per la pace.
Chi ha dissentito pubblicamente è stato tacciato di violenza e accusato di voler negare la libertà di opinione, ma in realtà non vi sono state minacce o disagi di alcun tipo per gli organizzatori il risultato però di questa negazione del dibattito è stato che l’attenzione è stata spostata su una pacifica manifestazione di dissenso anziché concentrarsi sui temi trattati e sulle gravi affermazioni pronunciate dai relatori durante la serata.
Il Gruppo di Sinistra Ecologia Libertà con Vendola su questi fatti ha presentato un’interrogazione alla quale ha risposto oggi la Giunta regionale. Nella nota che ci è stata consegnata si esprime solidarietà al Movimento per la Vita, a Comunione e Liberazione, ad Alleanza Cattolica, ma non vi è alcuna chiara presa di posizione a condanna di quel che è accaduto in quell’occasione. La libertà di pensiero è un valore da difendere, ma la mistificazione della realtà e la discriminazione sessuale debbono essere condannate sempre. Non si può tacere su chi crede di poter trattare l’omosessualità come una malattia. L’assessorato alle Pari Opportunità in questo caso non ha voluto garantire pari opportunità.