• Il PD piemontese si apra ad confronto serio sul matrimonio omosessuale e vada oltre le schermaglie interne

    Finalmente il dibattito sui diritti civili ha assunto nel nostro Paese la dignità che merita. Anche in Italia si è iniziato a parlare delle coppie omosessuali, seppur con qualche timidezza in più, che sconta la nostra arretratezza in questo campo.
    Non a caso il nostro Parlamento non è ancora riuscito ad approvare neanche una legge contro l’omofobia. Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, in occasione del Bologna Pride, ha sostenuto la necessità di una legge per riconoscere giuridicamente e socialmente le coppie omosessuali. Bisogna però rilevare che questo passo avanti è stato in parte sconfessato dal documento della commissione nazionale del PD sui diritti civili presieduta da Rosy Bindi e si può dire totalmente dal segretario regionale del PD, Gianfranco Morgando.
    Noi abbiamo partecipato alla celebrazione simbolica dei matrimoni di coppie omosessuali al Torino pride, anche perchè il matrimonio sessuale è elemento costituente far i princpi fondanti di SEL.
    Non si è trattato di una carnevalata, ma di un atto simbolico che evidenzia la nostra arretratezza legislativa.
    Ci dispiace che il PD piemontese ne abbia fatto invece elemento di polemica interna, quando a livello nazionale ci sono proposte concrete che possono essere considerate un serio passo avanti, come la proposta di legge di iniziativa popolare della campagna “Una volta per tutti”, promossa dal Padova Pride Village. Questa legge per la prima volta in Italia propone allo stesso tempo l’introduzione delle Unioni civili, che attribuiscono alle coppie omosessuali gli stessi diritti del matrimonio eterosessuale, i Patti civili di solidarietà e il riconoscimento delle coppie conviventi.
    Questa proposta di legge ha tra i primi firmatari esponenti, oltre che di associazioni, anche di SEL, PD e IdV. Per noi è un importante punto di partenza per una proposta di governo del centrosinistra.
    Su questa vorremmo un confronto serio anche nel PD piemontese, al di là delle schermaglie interne.

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