• Il Parlamento apra la discussione a favore degli orfani di crimini domestici

    L’ultimo femminicidio è di casa nostra. Si tratta dell’assassinio di Rita Giuseppa Lercara, 67enne di Valenza, che sarebbe stata uccisa con diverse coltellate inferte al collo dal marito. Ad avvisare i carabinieri è stato l’uomo stesso. Secondo il blog “La 27esima ora” de Il Corriere della Sera a questo punto sarebbero 83 le donne vittime di femminicidio dall’inizio del 2016. Gli assassini sono mariti, fidanzati, spasimanti.

    Violenza di genere che produce vittime anche tra chi rimane. Nel bollettino di guerra periodico che aggiorniamo sempre più spesso stiamo mettendo in evidenza il dramma nel dramma che viene prodotto dai femminicidi: quello che sono costretti a vivere i figli delle vittime.

    Secondo il quotidiano La Stampa una donna su tre avrebbe subito violenze fisiche o sessuali durante la sua vita; più di sei stupri su dieci avviene per mano di partner o ex partner; nel 2014 il 65% dei figli di coppie dentro le quali è avvenuta una violenza avrebbe assistito all’atto. È stato stimato che dal 2000 a oggi gli orfani di femminicidio sono più di 1.600.

    Mara Carfagna nei giorni scorsi ha inviato una lettera a Maurizio Molinari, direttore de La Stampa, che mi sento di condividere oltre che negli aspetti tecnici soprattutto in quelli di principio: “Su aspetti così delicati e sensibili sarebbe auspicabile una collaborazione bipartisan che abbia il solo scopo di aiutare e di tutelare chi ne ha bisogno“.

    Credo sia giusto rilanciare la discussione parlamentare in materia, soprattutto alla luce dei testi delle proposte di legge a favore degli orfani di crimini domestici che sono state depositate alla Camera e al Senato. Su questo tema si deve aprire una seria discussione e un confronto con l’unico obiettivo di fornire a questi minori adeguata assistenza psicologica, farmaceuti, sanitaria, l’istituzioone di un fondo di solidarietà e un sostegno nella formazione scolastica e universitaria.

    La Regione Piemonte il proprio sta cercando di farlo. L’articolo 14 della legge regionale contro la violenza sulle donne prevede specifiche azioni di sostegno rivolte ai minori che assistono ad atti di violenza nei confronti di uno dei due genitori.

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