• “I lunedì nei centri antiviolenza” ad Asti: bene i kit della dignità e la collaborazione con i parrucchieri

    Anche nel 2018 prosegue il tour de “I lunedì nei centri antiviolenza”, la serie d’incontri durante i quali visito le strutture che si occupano di accogliere le vittime di violenza e raccolgo le testimonianze e le osservazioni delle operatrici che operano al loro interno. Da oggi gli incontri si concentreranno sui territori al di fuori della provincia di Torino; questa mattina è stato visitato il centro antiviolenza “L’Orecchio di Venere” che si trova ad Asti.

    È stato fatto il punto sui casi trattati dal centro nel 2017: in totale sono state presi in carico 61 casi, di queste 21 donne straniere e 33 italiane; sono stati seguiti anche 7 uomini che erano preoccupati di poter diventare maltrattanti. A questi si aggiungono 20 percorsi telefonici e 46 colloqui di almeno trenta minuti (non chiamate informative) spesso in orario notturno o festivo.

    Ho voluto sottolineare l’importanza della continuità del servizio di sostegno alle vittime di violenza anche durante i giorni festivi, perché spesso sono i giorni più critici nella convivenza di nuclei familiari problematici. Molto apprezzato anche il “Kit della Dignità”, uno strumento attraverso il quale il centro “L’Orecchio di Venere” mette a disposizione delle donne vittime di violenza, ma anche delle operatrici, ricambi di abito e oggetti necessari per un’autonomia di 24 ore nel caso sia necessario l’abbandono immediato della propria abitazione.

    Ho elogiato il lavoro del centro antiviolenza perché oltre ai dati quantitativi sta dimostrando qualità, competenza e passione. Inoltre oggi è stata anche l’occasione per annunciare l’avvio della campagna “La tua vita sta prendendo una brutta piega, chiedi aiuto” che coinvolge ben 250 professionisti, tra parrucchieri e barbieri, che si sono trasformati in “sentinelle” contro la violenza di genere per sensibilizzare le clienti e i clienti e farsi portatori di informazioni utili alla denuncia. Ho subito colto la potenzialità del progetto immaginando che percorsi simili possano essere replicati in tutto il suolo regionale.

Commenti chiusi