• Grillo, la tubercolosi e la disinformazione che alimenta il razzismo

    È lecito domandarsi se quella di Beppe Grillo sia malafede o semplicemente ignoranza in materia. Ha fatto discutere molto il post che ieri ha pubblicato sul suo blog e con il quale annunciava il ritorno delle malattie infettive nel nostro Paese per colpa degli immigrati. Sento l’esigenza di scrivere un commento perché sono convinta che sia nostro compito disinnescare le bombe faziose e propagandistiche con le quali si disinforma la popolazione e si alimenta intolleranza raziale.

    Beppe Grillo nel suo post parla di “ingresso delle malattie infettive dall’Africa e il contagio di tbc di 40 poliziotti finora accertati”. In sedici parole è stato in grado di dire una marea di falsità. La tubercolosi (TBC) in Italia non è mai scomparsa e non la stanno di certo riportando gli immigrati. Secondo il rapporto “La tubercolosi in Italia” dell’anno 2008 curato tra gli altri dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore della Sanità ” dal 1955 al 2008 il numero annuale di casi di tubercolosi registrati dal sistema di notifica nazionale è passato da 12 mila a 4 mila”, ciò vuol dire che il lavoro di prevenzione sulla malattia ha funzionato, ma che comunque non è mai scomparsa.

    Non finisce qui perché il leader del Movimento 5 Stelle ci parla di 40 poliziotti contagiati, ma è falso perché la realtà, e citiamo il Corriere della Sera del 9 agosto 2014, è che è stato fatto il test su 754 poliziotti e solo il 5%, i famosi 40, son risultati positivi. Ma questo cosa vuol dire? Questi poliziotti sono risultati positivi al test Mantoux, che è lo stesso test che fino a qualche anno fa veniva fatto anche all’interno degli istituti scolastici. Il test però non indica per forza il contagio perché, come segnala Wikipedia, “è una prova di screening utile per saggiare la presenza in un individuo di una infezione anche latente da mycobacterium tuberculosis, il micobatterio della tubercolosi”. Non solo perché sempre su Wikipedia si legge: “Si tratta di un test economico e facile da effettuare, ma presenta vari svantaggi, tra cui il periodo ben definito per la lettura del risultato e una quota significativa sia di falsi positivi che negativi”. Qualcuno dirà, Wikipedia non è la Bibbia: ok, informatevi con il vostro medico.

    Grillo se avesse voluto fare un servizio alla comunità e ai cittadini avrebbe dovuto spiegare che i 40 agenti positivi al test, come tutti i soggetti positivi al test, hanno effettuato altri controlli diagnostici per comprendere la presenza o meno della malattia e che il Mantoux deve essere ripetuto dopo 8 o 10 settimane. Non a caso l’8 giugno di quest’anno il capo di Stato Maggiore della Marina, Giuseppe De Giorgi, ha dovuto smentire la notizia del contagio da tubercolosi di alcuni militari dichiarando: “Abbiamo otto nostri militari che non hanno sintomi della malattia, ma sono positivi al test della Tbc. Il che non significa che la malattia sia attiva”.

    Evidentemente io non sono un’esperta di medicina, ma, come chiunque, ho a disposizione la famosa rete che fornisce centinaia di fonti utili da verificare e che servono per informarsi. Ciò non toglie che il lavoro da fare in materia sia tanto e che non debba essere sottovalutato lo stato di salute di chi arriva nel nostro Paese, ma fare disinformazione e allarmismo è un’operazione irresponsabile. Purtroppo ultimamente molti siti internet lanciano sui social network le famose notizie ‘bufala’, ovvero false e tendenziose. State attenti, leggete bene i contenuti degli articoli e verificate. Impariamo a essere diffidenti su quel che ci viene raccontato e che leggiamo; facciamo ricerche; verifichiamo le fonti; poniamoci domande.

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