• Dal Sudafrica ai pomodori di Villa Literno, Jerry Masslo un uomo ucciso due volte

    Era il 25 agosto del 1989 quando Jerry Essan Masslo veniva ucciso a Villa Literno, in provincia di Caserta, da una banda di rapinatori. Il suo sacrificio però fu la scintilla che portò nel nostro Paese alla riforma della normativa per il riconoscimento dello status di rifugiato.

    Masslo era un rifugiato sudafricano al quale non vennero garantiti i diritti e i doveri che dovrebbero spettare a chi fugge da una guerra o da una persecuzione: non gli venne riconosciuto lo status di rifugiato in quanto non era un cittadino dell’Europa dell’est. Una negazione che lo portò a diventare vittima dei caporali casertani che ogni mattina, in quella che venne definita dai liternesi la “piazza degli schiavi”, rinnovavano il suo sfruttamento ingaggiandolo in nero per la raccolta dei pomodori.

    Il 25 agosto del 1989 Jerry Essan Masslo venne ucciso con tre colpi di pistola all’addome perché si rifiutò di consegnare a quattro banditi il suo salario. I telegiornali ne parlarono in prima serata, l’opinione pubblica si ribellò a questo scempio e il Governo si affrettò a fare quello che fino a quel momento non aveva ancora fatto. Grazie alla legge Martelli, approvata il 28 febbraio del 1990, venne riconosciuto agli stranieri extraeuropei sotto mandato dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, lo status di rifugiato, eliminando la “limitazione geografica” per i richiedenti asilo politico, stabilita in base alla Convenzione di Ginevra del 28 luglio 1951, ratificata in Italia con la legge 24 luglio 1954 n.722. Inoltre furono riconosciuti e garantiti i diritti dei lavoratori stranieri.

    Questa storia ieri è stata ricordata da Roberto Saviano sul quotidiano La Repubblica, io credo che ognuno di noi dovrebbe farla un pochino sua soprattutto in un periodo come questo in cui il tema dell’accoglienza e della fuga dai contesti bellici sta diventando ogni giorno più attuale. I diritti per essere conquistati non devono essere macchiati dal sangue.

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