• Chi confonde le Pari Opportunità con la teoria del gender?

    Bene ha fatto la ministra Giannini a scagliarsi contro chi cerca di confondere l’educazione alle Pari Opportunità con l’insegnamento di una presunta “teoria del gender”. È sacrosanto che la scuola, primo avamposto dell’educazione al rispetto tra individui, promuova l’educazione alla parità tra i sessi e la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni. Chi continua a strumentalizzare i più piccoli facendo allarmismo sui loro genitori utilizzando argomentazioni false provoca un danno al Paese e alle future generazioni.

    Non posso che essere d’accordo con Flavio Romani, presidente di Arcigay, quando dice che “da troppo tempo una propaganda martellante sparge allarmi infondati in ambienti come la scuola, sulla cui tutela le istituzioni sono responsabili. Questa strategia strisciante produce tam tam in ogni canale comunicativo e mina con argomenti strampalati e privi di alcun fondamento la serenità di tante famiglie“.

    La Regione Piemonte si batte contro la discriminazione, l’omofobia e la violenza di genere. Abbiamo chiesto l’intervento del Centro regionale contro le discriminazioni ogni volta che è stato necessario e in prima persona ho ribattuto a chi sul nostro territorio ha raccontato falsità alimentando paure infondate. Come assessora regionale alle Pari Opportunità non solo reputo sacrosanto l’insegnamento a scuola della parità tra i sessi e la prevenzione della violenza di genere, ma mi sto impegnando per fare in modo che venga rinnovato il protocollo d’intesa siglato tra istituzioni e forze dell’ordine per la realizzazione di azioni comuni per la prevenzione di comportamenti a rischio e la lotta al bullismo.

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