Buone notizie! I beagle di Green Hill potranno rimanere con gli affidatari. Urge una verifica sulle condizioni di salute dei cani
I beagle sequestrati dall’allevamento di Green Hill a Montichiari nel bresciano potranno rimanere con le loro famiglie di adozione: una notizia importantissima perché non si tratta solamente di uno straordinario gesto d’amore di chi li ha accolti, ma di un presidio volto a vigilare sulla salute degli animali e sulle pratiche che vengono operate ai loro danni.
Ieri la Corte di Cassazione si è pronunciata in modo favorevole sul sequestro preventivo dei cuccioli in questione. La terza sezione penale ha accolto il ricorso della Procura di Brescia e ha fatto decadere l’ordinanza che aveva annullato il sequestro preventivo dei cani. Si tratta di una presa di posizione che ci rasserena anche in seguito alle segnalazioni sullo stato di salute dei beagle che giungono dai chi li ha in affidamento.
Secondo gli accertamenti in corso sui cani adulti sembrerebbe constatato che in una altissima percentuale di quelli destinati alla riproduzione in Green Hill vi siano segni di proestro una volta al mese, in alcuni casi ogni 15 giorni, invece che ogni sei mesi, che sarebbe il ciclo naturale.
Su questo punto le associazioni di animalisti stanno indagando per cercare di comprendere quale sia la genesi. Una cosa è certa: questo fenomeno condiziona la salute degli animali. Siamo convinti che si debba capire se i beagle siano stati sottoposti a trattamenti che possano aver messo in discussione il loro stato di salute, magari subendo la somministrazione di farmaci che forzassero la loro capacità riproduttiva. Le autorità devono individuare se vi sono responsabilità penali anche da questo punto di vista.